lunedì 20 febbraio 2017

free party italia 1999 bolsena

Rave, la tribù dei giovani nomadi LINK DEL VIDEO DELLA FESTA https://www.youtube.com/watch?v=JYCcoULYQHc

GRADOLI - Sono arrivati con i loro camion, che sono metà case e metà discoteche viaggianti. Sono arrivati con i loro camion colorati carichi di alcol, dischi di vinile, jo-jo, felpe col cappuccio e nuove droghe. Come lo Skunk, un fumo dedicato alla cantante degli Skunk Anansie. Sono arrivati da tutta Europa e sul lago di Bolsena, nel nord del Lazio, ancora tutti si chiedono: ma chi sono? Sono rocker, hippie, raver? Sono traveller, l' ultima tribù metropolitana. La loro festa si chiama Teknival, una parola che ne fonde due: techno e festival. Il rave dei rave. Un happening internazionale di musica techno immancabile per i giovani frequentatori dei rave e di chi li organizza, le tribe. Persone che vivono viaggiando in gruppo su camion e autobus adattati per lunghi percorsi. Il fenomeno trae origine nella controcultura inglese, dall' incontro nei primi anni Novanta, tra i raduni hippy e i party illegali delle periferie metropolitane. Momento più esaltante: il festival di Castelmorton che sette anni fa radunò 50 mila persone. In Gran Bretagna, rave e teknival, sono stati pesantemente repressi con una legge ad hoc: il Criminal Justice Act del ' 94. Allora i grandi raduni si sono spostati in Francia e poi in tutta Europa. Il Solar Sonika, la terza edizione del teknival del solstizio d' estate, che si sta svolgendo sulla spiaggia del lago di Bolsena, sarà ricordato per una particolare caratteristica. E' la prima volta nella storia dei traveller che una carovana viene accompagnata dalle forze dell' ordine a destinazione e soprattutto che la meta finale sia stata scelta, raccontano i promoter, proprio dalla polizia. Anche se non esistono tribe italiane, il Belpaese è diventato il nuovo palcoscenico del movimento. "Qui da voi, come in Portogallo, l' accoglienza è migliore rispetto all' Inghilterra ed alla Francia - spiega David, 23 anni, l' economo della Nord Escort, sound system della famosa tribe d' oltralpe Sound Conspiracy - Non è raro che l' agricoltore cinquantenne confinante al nostro campo ci dia una mano a riparare qualche strumento o ci offra il suo vino. Ed anche tra le tribe e tra i raver s' instaura un clima più cordiale e collaborativo". Ospitalità apprezzata anche dai primi nomadi techno, gli inglesi Mutoid Waste Company, adesso specializzati in arte post industriale, che da nove anni vivono in un ex' cava di Santarcangelo, poco distante da Rimini. Nei rave giovani e giovanissimi si limitano a ballare con movimenti ripetuti all' infinito gravitanti in spazi minimi aiutati dall' ecstasy "per una necessità di condivisione empatica con la folla del proprio vissuto emozionale a differenza degli individuali viaggi lisergici usati dai nostri fratelli maggiori" prova a chiarire Alex, ingegnere venticinquenne di Pesaro. Mentre i teknival rappresentano anche un' occasione di socialità, uno scambio di informazioni e aggiornamenti musicali. Con aspetti anche ludici. Al Solar Sonika per esempio spopola il biliardino fosforescente che tra l' altro offre il lato segnapunti come comoda base per la preparazione dell' anfetaminico speed. Il prossimo appuntamento? La festa di fine millennio in Portogallo e in Australia.
Articolo scritto dal giornale Repubblica

Muore al rave.

GRADOLI - E' morto all' improvviso, sotto gli occhi di decine di amici che hanno cercato invano di soccorrerlo. Per Farbizio Longo, romano, 20 anni compiuti da poco, uno dei cinquemila partecipanti al megarave europeo sulle rive del Lago di Bolsena, non c' è stato niente da fare. Dopo un paio di giorni di balli e sballi, tra fiumi di birra e musica techno sparata a tutto volume, Fabrizio aveva deciso di fare un bagno. Approfittando del bel sole che si era nuovamente affacciato anche qui a Bolsena, si è allontanato un centinaio di metri dal boschetto di eucalipti dove sorge il campo dei ravers. Era in compagnia di alcuni amici che hanno però preferito attenderlo sulla riva. Fabrizio ha fatto qualche passo e poi ha inziato a nuotare. Forse si è sentito male, forse era solo stanco e inesperto. Le insidie del lago hanno fatto il resto. E' improvvisamente sparito dalla superficie: senza un grido o un gesto. Gli amici hanno capito cosa stava per accadere e si sono lanciati verso il punto in cui era scomparso. Il lago a quell' altezza non è più profondo di cinque- sei metri. Ma sono stati sufficienti per ucciderlo. Il corpo è stato subito trovato, recuperato e trasportato a riva. L' allarme lanciato dai ragazzi ha attirato i carabinieri di guardia ai confini del campo rave che hanno provveduto a chiamare un' ambulanza. Purtroppo per il giovane romano non c' era più nulla da fare. La morte, presumibilmente, è dovuta ad annegamento. Ma il sostituto procuratore di Viterbo, dopo aver dato il nulla osta per il trasporto all' obitorio del cadavere, ha disposto comunque un' autopsia. Vuole stabilire le esatti cause del decesso e stabilire se abbiano concorso anche altri fattori, come alcool e droga. La notizia si è sparsa velocemente nella mega festa e ha destato impressione. Anche se molti partecipanti, distribuiti su un' area di un paio d' ettari, hanno continuato a ballare e a prendere il sole. Oggi dovrebbe essere l' ultimo giorno del mega raduno. Dopo una lunga trattativa tra gli organizzatori italiani del rave e le autorità locali, è stato raggiunto un accordo di massima. Il campo sarà tolto entro domani e il corteo di auto, camion e furgoni dovrebbe incolonnnarsi per tornare verso casa. Molti sono stranieri e hanno percorso fino a duemila chilometri per raggiungere l' Italia centrale. La località prescelta doveva essere la stessa dell' anno scorso. Ma disguidi, contrattempi e divieti improvvisi hanno costretto la carovana di ravers a ripiegare verso il Lago di Bolsena. La Questura di Viterbo non ne era al corrente e ha dovuto fronteggiare una situazione del tutto nuova e imprevista. Il grande senso di responsabilità dimostrato da tuti, ravers compresi, ha evitato tensioni e probabili incidenti.

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